venerdì 30 è mattina presto quando sbarchiamo dal traghettino "pidocchioso", come direbbe un mio vecchio amico.
un ragazzetto ci viene a prendere tutti al molo e ci accompagna in una via di Suratani, ad un paio di km di distanza, a piedi, dove troviamo una specie di agenzia di viaggi, abbastanza piddocchiosa pure questa, che ci fa accomodare su alcune sedie sistemate in mezzo alla strada.
la signora dell'agenzia raccoglie tutti i biglietti e gli itinerari di tutti gli arrivati, e sinceramente non so come faccia poi a ricordarsi di tutti, ma lei ci riesce. e dopo una mezz'ora inizia a smistare le persone in base alla destinazione finale. alcuni vanno su un taxi, altri su una macchina; alcuni vengono accompagnati a piedi, altri caricati su un motorino. e ancora non è completamente giorno. dopo un oretta circa tocca a noi e si riparte, di nuovo a piedi e facciamo un altro paio di km fino ad arrivare al grosso pulman che ci porterà direttamente a Phuket Town, che di sicuro è più economico delle famose spiaggie più gettonate dai turisti.
a phuket town arriviamo alle due del pomeriggio, in una stazione dei bus un po' fuori mano, ma con 10 bath saliamo su un taxi pubblico, l'ormai noto fuoristrada con le panche laterali; in questo caso più in camion che un fuori strada; e in pochi minuti arriviamo ad un altra stazione di bus ma in centro città. da qui a piedi ci mettiamo poco ad arrivare ad un ostello abbastanza carino, "sleep sheep guest house", che ha come logo una simpatica pecora che dormicchia. siamo fortunati perché hanno posto solo per una sera, ma da domani sono al completo quindi ci dovremmo spostare. il posto è carino e pulito e paghiamo 200b a testa per un posto letto in una stanza da otto, ma poi saremo solo in quattro.
una notte è abbastanza, perché al pomeriggio abbiamo tutto il tempo per andarcene in giro per Thalang road che rappresenta praticamente il cuore storico della cittadina, e trovare la Thalang Guest House, 399B per una stanza con 3 letti e bagno privato.
la stanza e il bagno non sono granché ma son comunque accettabili e il prezzo comprende la colazione, che vuol dire risparmiare dai 50 ai 100 bath al giorno a testa, mica male! perché la stanza continuo a dividerla con Renaud e che ci rimane anche il terzo letto da utilizzare come guardaroba comune :)
passeggiamo per il centro che non si rivela niente di particolare, ma phuket town è solo una base economica da cui poi spostarci in cerca delle cose che possono interessarci, ed è anche il classico posto che devi proprio vedere quando vai thailandia, visto che tutti ne parlano. e intanto facciamo programmi per i giorni sucessivi, e intanto troviamo un mercato notturno dove cenare e prendere la frutta. la passeggiata finisce col ritorno alla sleep sheep e dopo una bella doccia andiamo a letto armati di lonely planet e carte geografiche dell'isola.
la mattina di sabato 1 dicembre ci alziamo abbastanza presto io e l'amico francese, e procediamo come previsto. prima ci trasferiamo di casa, al n. 37 di thalang road, e poi appena lasciati gli zaini ritorniamo verso il vecchio ufficio postale a noleggiare il motorino. 200B per 24 ore, fino alle 10 del giorno dopo e partiamo alla conquista dell'isola.
è una delle isole più grandi della thailandia phuket, e da quando è stata collegata alla vicinissima terra ferma da un ponte, piano piano nel tempo ha perso l'iniziale appellativo Ko (isola in thai). ed è anche l'isola probabilmente più gettonata da tutto il turismo mondiale. quel turismo degli alberghi giganti ad un metro dalla spiaggia, dei bar in seconda linea subito dietro gli alberghi, e dei bordelli in terza fila, e spesso anche in seconda, che fanno tutt'uno con i bar.
lo sappiamo già con Renaud che non è quello che ci interessa, ma visto che siamo qui, un giretto col motorino per dare un'occhiata lo possiamo fare, tanto con 50B di benzina ci giriamo tutta l'isola.
e così facciamo tutte le spiagge più importanti, kammara beach è veramente orribile, con la sua distesa interminabile di ombrelloni e sedie sdraio. la sabbia è scura e l'acqua non è niente di che. c'è un mare di gente e nemmeno ci fermiamo.
patong beach è ancora più affollata, e il lungomare è tutto un unico ingorgo di auto, moto e taxi di tutti i colori e le misure.
qui o schema è proprio rigido, una spiaggia lunga 5 km, 10 file di ombrelloni e sdraio per tutta la spiaggia, subito dietro un lungomare asfaltato e intasato dal traffico dove si va a passo d'uomo anche col nostro piccolo motorino. attraversata la strada subito una schiera interminabile di alberghi alti 20 o 30 piani, tutti uguali e tutti con piscina, e dietro questi una gigantesca corsia di bar, con delle costruzioni enormi che ospitano ciascuna al proprio interno tanti piccoli chioschetti tutti uguali dove rifornirsi di alcool. nella via ancora dietro i negozi e le guest house.
questa fascia è vuota ora, sono le 4 e solo noi e pochi altri facciamo due passi qui in cerca di qualcosa da mangiare. e ovviamente ci immaginiamo la dinamica di massa. tutti tutti tutti in spiaggia fino al tramonto, dopo il tramonto via in hotel, doccia e magari pennica. poi tutti a cena, e poi tutti nel girone dei baretti a sbronzarsi fino a notte fonda. ballucchiando un po' e facendosi strusciare un po' dalle ragazzette thailandesi a caccia di turisti. poi a letto, domani sveglia all'ora di pranzo e si riparte. ma noi ce ne andiamo prima del tramonto, anche perché qui è tutto più caro, una maglietta costa 4 volte che a bangkok; e quando tiri sul prezzo questi thailandesi di phuket non sono così gentili come siamo abituati noi, ma si scocciano, e qualcuno un po' più scorbutico ti dice pure "e allora tornatene a bangkok, qui sei a patong my friend e tutto è più caro!" ...ok e allora tienitela la tua maglietta e tieniti pure la tua patong my friend, che sinceramente a me fa abbatanza cagare!
l'ultima tappa è il tramonto a karon bay, che per fortuna e più carina delle precedenti due spiagge, e più vuota, sicuramente per l'orario. qui la spiaggia è pulita e la sabbia più bianca, anche l'acqua non è male e ci facciamo anche un tuffo, e il tramonto lo guardiamo seduti sul bagnasciuga sorseggiando una birra ghiacciata in santa pace ...va beh ...salvati in corner, ma non siamo mica tanto contenti.
risaliamo sullo scooter e ritorniamo a phuket town, a thalang road. e lungo la strada ci fermiamo anche per cena. arrivati in camera facciamo una doccia per cena e poi si esce a fare due passi e a bere una birra in un bar. probabilmente domani teniamo il motorino per vedere l'altra metà dell'isola.
ma intanto ci rendiamo conto che oggi è primo dicembre, cacchio! e il 14 o il 15 al massimo dobbiamo lasciare la thailandia per entrare in malesia, perché ci scade il visto turistico. due settimane son volate davvero, e iniziano ora le nostre due ultime settimane in thailandia. i tanti mi mandano a quel paese quando lo dico, ma un mese di viaggio è veramente poco ...e in questo caro è "più poco ancora", se così si può dire, qui in thailandia. anche se mi sa che la prossima volte lascio perdere le spiagge e vado a nord ...che deve essere ancora più bello e decisamente interessante.
domenica 2 dicembre non teniamo lo scooter, ha piovuto tutta notte e piove ancora, quindi mi metto il poncho impermeabile a vado a riconsegnarlo. ritorno in hotel e si fa colazione, poi piove ancora e ritorno in stanza, e scrivo un po'.
smette di piovere alle 2 e fa subito un caldo indescrivibile, allora io Renaud pensiamo d'andare direttamente al molo più vicino per chiedere informazioni sui traghetti per andare a phi phi island, e sui prezzi. ma la nostra idea si rivela purtroppo un buco nell'acqua! dopo aver camminato per quasi due ore, sotto il sole cocente e senza un filo d'aria, non siamo riuciti a trovare nessun mezzo pubblico che vada al porto e l'unica alternativa sembra il taxi. ma alla reception dell'hotel il biglietto per phi phi island costa 350b, compreso il van che ti viene a prendere e ti porta al pontile. non ha senso spendere dei soldi in taxi per andare e tornare, per quanto possiamo poi risparmiare sul traghetto, alla fine ci costerebbe di più. e così decidiamo per al ritirata, e sulla via del ritorno ci fermiamo in negozio carino a comprare i pantaloni da pescatore thailandese e una maglietta carina, per 400 bath in tutto.
siamo davvero sfincati dal caldo improvviso e dalla camminata ormai di tre ore, e quindi la pennica è quasi obbligatoria.
usciamo per fare due passi, e troviamo un altro mercato notturno dove facciamo incetta di frutta fresca, che la ragazza del chiosco prima ci suggerisce e ci fa provare, e poi ci prepara davanti sbucciandola e tagliandola davanti ai nostri occhi. oltre al mango e all'ananas, fantastici fantastici come sempre, e al mancù che conosciamo già; lei ci fa provare un frutto che assomiglia ad una mela verde gigante, con anche la polpa simile a quella di una mela, ma più dolce, succosa e incredibilmente dissetante. facciamo fatica a finire tutta la frutta comprata, ma è una grande soddisfazione.
anche alla sera si risolve tutto con una grande camminata, e ritorniamo alla guest house per una doccia. una cena vera non l'abbiamo fatta, e più di una persona c'ha consigliato di provare il "Timbur Hut", un pub che sta un paio di parallele più su di thalang road, dove si sta bene, fanno musica dal vivo e si può anche mangiare. e visto che pare che non ci siano tante alternative movimentate noi non ce lo facciamo dire due volte e andiamo a vedere.
il posto è carino, e la cantante davvero brava. bravi anche i musicisti. un cantante uomo canta le canzoni in thai e una ragazza canta quelle in inglese, con tanto di grandi classici del blues e del soul fino ad Aretha Franklin, niente male.
la birra costa un po' ma il locale vale la pena, il prezzo del cibo è più allineato e quello che mangiamo è anche buono, a parte che il mio piatto, di cui non ricorderò mai il nome, è composto praticamente per metà di peperoncini rossi che lascio nel piatto, e il risultato è veramente infuocato, anche per me che amo il piccante. l'unica cosa un po' antipatica sono i camerieri che passano, acchiappano la tua birra e ti riempiono il bicchiere, chiaramente per spingerti a bere più velocemente e di più, e per di più lo fanno in modo assolutamente sfacciato, e la cosa non è che mi piaccia tanto.
si sta bene comunque al Timbur Hut, e passiamo un po' di tempo al tavolo. al piano di sotto si ballucchia e allora io e Renaud decidiamo di andare a vedere e di scuoterci un pochino in mezzo alla gente, anche perché la musica è carina anche se la mezza pista da ballo è davvero super affollata. dopo poco però arriva ilcameriere che ci vuol far ordinare da bere quasi a tutti i costi; noi gli diciamo che abbiamo cenato e che abbiamo già bevuto al piano di su, ma lui storce il muso e dopo un quarto d'ora ritorna, e insiste. alla terza volta ci dice chiaro e tondo che se non consumiamo non possiamo stare li e dobbiamo ritornarce al piano di su. bah che rompipalle sto qui! non torniamo su, meglio esco a fumare ...ma quando usciamo fuori, dopo due chiacchiere s'è fatta l'una e decidiamo di ritornare in hotel. è già tutto chiuso, ma le ragazze lasciano fuori sedie e tavoli, senza catene ne niente, che a quanto pare nessuno tocca niente. e così resto un po' li a leggere ancora due notizie sulla povera italia e a fumare l'ultima sigaretta prima d'andare a dormire.
la mattina di lunedì 3 dicembre piove di nuovo, santa pazienza! certo che anche qui con sta pioggia non andiamo mica bene. va beh, sai che c'è?! che cavolo possiamo fare qui con la pioggia? si va a phi phi? quando? e se piove anche li? insomma qualcosa faremo e decidiamo di prendere i biglietti per phi phi island alla reception, domattina si va, ci viene a prendere il taxi alle 8:00 in punto. ma poi finisce anche la pioggia, e riprendiamo il motorino e andiamo a vedere quella parte di phuket island che ci manca, la parte est e sud di Phuket. ad est vediamo un paio di spiagge carine, e anche un bel vedere, e un villaggio di pescatori dove siamo gli unici turisti, tra pescatori che cuciono le reti e mogli che sgusciano un mollusco che è una via di mezzo tra una grande patella e una piccola ostrica. e ci fermiamo qui a mangiare al volo una piccola scodella di noodle soup che si rivela semplicemente sublime!
ripartiamo e percorriamo tutto il litorale verso sud, e ogni tanto di fermiamo per fare le foto alle piccole isolette che stanno tutt'attorno a phuket, poco lontano dalla costa. andiamo ancora verso sud e incontriamo il villaggio di Rawai, con il suo pontile e il mercato del pesce sul lungomare. il pesce sembra tutto freschissimo e buonissimo, spesso vivo nelle vasche piene d'acqua. e dopo aver camminato un po' vediamo un cartello che dice più o meno "tu compri il pesce e noi te lo grigliamo" ... mmm che fare?! davvero una gran tentazione, e perché mai non provare?! così faccio due passi indietro e la ragazza gentile del chioschetto mi consiglia un pesce sul mezzo chilo, particolarmente adatto al barbeque, e dopo un minuto l'altra ragazza gentile del ristorante lo pulisce, lo fa al cartoccio e lo mette sulla griglia. 10/15 minuti al massimo e sto già mangiando il mio pesce alla griglia, anche se son le quattro e ho già pranzato, ma tanto qui è tutto leggero, senza pane e con le verdure, e poi alla panza non si comanda più di tanto ... e quando ho finito non posso che essere contento dell'ottima idea, e ripartiamo verso sud, io e Renaud col sorriso, e io anche con la pancia piena :) dopo poco raggiungiamo il belvedere di Cape Promtep, la punta in assoluto più a sud di tutta phuket, con di fronte due isolette piccole e verdi di vegetazione tropicale. e ti credo, con tutta questa pioggia e questo sole, ora capisco la vegetazione rigogliosa e sempre verde. facciamo qualche foto e poi si riparte, lasciando la costa e dirigendoci verso il centro dell'isola, in direzione del grande buddha di phuket, che sta in cima ad un'alta collina, ed è visibile ad occhio nuda da buona parte delle coste dell'isola. non è semplice arrivarci, ne vicino. i cartelli scarseggiano e ci affidiamo alle indicazioni dei thailandesi. dopo quasi 10km di tornanti in salita in mezzo alla foresta arriviamo in cima alla collina, ai piedi del grande buddha giusto per riuscire a fargli qualche foto prima del tramonto. veramente suggestiva questa enorme statua qui in cima. anche se va detto, fa sempre un po' pensare vedere così tanti soldi spesi per l'adorazione di un culto o di una religione. fatto buio ci rimettiamo in sella, scendendo giù dalla collina ci fermiamo per un piccolo rabbocco di benzina, e per 30 bath una ragazza di una chioschetto lungo la strada ci versa nel serbatoio una mezza bottiglia di benzina, ma è abbastanza per rientrare a thalang road. rientriamo alla base dopo aver girato tutta l'isola in lungo e in largo, da nord a sud e da ovest ad est. bene bene! giusto in tempo prima della partenza di domattina per phi phi island ... phuket fatto! taaac!!!
un ragazzetto ci viene a prendere tutti al molo e ci accompagna in una via di Suratani, ad un paio di km di distanza, a piedi, dove troviamo una specie di agenzia di viaggi, abbastanza piddocchiosa pure questa, che ci fa accomodare su alcune sedie sistemate in mezzo alla strada.
la signora dell'agenzia raccoglie tutti i biglietti e gli itinerari di tutti gli arrivati, e sinceramente non so come faccia poi a ricordarsi di tutti, ma lei ci riesce. e dopo una mezz'ora inizia a smistare le persone in base alla destinazione finale. alcuni vanno su un taxi, altri su una macchina; alcuni vengono accompagnati a piedi, altri caricati su un motorino. e ancora non è completamente giorno. dopo un oretta circa tocca a noi e si riparte, di nuovo a piedi e facciamo un altro paio di km fino ad arrivare al grosso pulman che ci porterà direttamente a Phuket Town, che di sicuro è più economico delle famose spiaggie più gettonate dai turisti.
a phuket town arriviamo alle due del pomeriggio, in una stazione dei bus un po' fuori mano, ma con 10 bath saliamo su un taxi pubblico, l'ormai noto fuoristrada con le panche laterali; in questo caso più in camion che un fuori strada; e in pochi minuti arriviamo ad un altra stazione di bus ma in centro città. da qui a piedi ci mettiamo poco ad arrivare ad un ostello abbastanza carino, "sleep sheep guest house", che ha come logo una simpatica pecora che dormicchia. siamo fortunati perché hanno posto solo per una sera, ma da domani sono al completo quindi ci dovremmo spostare. il posto è carino e pulito e paghiamo 200b a testa per un posto letto in una stanza da otto, ma poi saremo solo in quattro.
una notte è abbastanza, perché al pomeriggio abbiamo tutto il tempo per andarcene in giro per Thalang road che rappresenta praticamente il cuore storico della cittadina, e trovare la Thalang Guest House, 399B per una stanza con 3 letti e bagno privato.
la stanza e il bagno non sono granché ma son comunque accettabili e il prezzo comprende la colazione, che vuol dire risparmiare dai 50 ai 100 bath al giorno a testa, mica male! perché la stanza continuo a dividerla con Renaud e che ci rimane anche il terzo letto da utilizzare come guardaroba comune :)
passeggiamo per il centro che non si rivela niente di particolare, ma phuket town è solo una base economica da cui poi spostarci in cerca delle cose che possono interessarci, ed è anche il classico posto che devi proprio vedere quando vai thailandia, visto che tutti ne parlano. e intanto facciamo programmi per i giorni sucessivi, e intanto troviamo un mercato notturno dove cenare e prendere la frutta. la passeggiata finisce col ritorno alla sleep sheep e dopo una bella doccia andiamo a letto armati di lonely planet e carte geografiche dell'isola.
la mattina di sabato 1 dicembre ci alziamo abbastanza presto io e l'amico francese, e procediamo come previsto. prima ci trasferiamo di casa, al n. 37 di thalang road, e poi appena lasciati gli zaini ritorniamo verso il vecchio ufficio postale a noleggiare il motorino. 200B per 24 ore, fino alle 10 del giorno dopo e partiamo alla conquista dell'isola.
è una delle isole più grandi della thailandia phuket, e da quando è stata collegata alla vicinissima terra ferma da un ponte, piano piano nel tempo ha perso l'iniziale appellativo Ko (isola in thai). ed è anche l'isola probabilmente più gettonata da tutto il turismo mondiale. quel turismo degli alberghi giganti ad un metro dalla spiaggia, dei bar in seconda linea subito dietro gli alberghi, e dei bordelli in terza fila, e spesso anche in seconda, che fanno tutt'uno con i bar.
lo sappiamo già con Renaud che non è quello che ci interessa, ma visto che siamo qui, un giretto col motorino per dare un'occhiata lo possiamo fare, tanto con 50B di benzina ci giriamo tutta l'isola.
e così facciamo tutte le spiagge più importanti, kammara beach è veramente orribile, con la sua distesa interminabile di ombrelloni e sedie sdraio. la sabbia è scura e l'acqua non è niente di che. c'è un mare di gente e nemmeno ci fermiamo.
patong beach è ancora più affollata, e il lungomare è tutto un unico ingorgo di auto, moto e taxi di tutti i colori e le misure.
qui o schema è proprio rigido, una spiaggia lunga 5 km, 10 file di ombrelloni e sdraio per tutta la spiaggia, subito dietro un lungomare asfaltato e intasato dal traffico dove si va a passo d'uomo anche col nostro piccolo motorino. attraversata la strada subito una schiera interminabile di alberghi alti 20 o 30 piani, tutti uguali e tutti con piscina, e dietro questi una gigantesca corsia di bar, con delle costruzioni enormi che ospitano ciascuna al proprio interno tanti piccoli chioschetti tutti uguali dove rifornirsi di alcool. nella via ancora dietro i negozi e le guest house.
questa fascia è vuota ora, sono le 4 e solo noi e pochi altri facciamo due passi qui in cerca di qualcosa da mangiare. e ovviamente ci immaginiamo la dinamica di massa. tutti tutti tutti in spiaggia fino al tramonto, dopo il tramonto via in hotel, doccia e magari pennica. poi tutti a cena, e poi tutti nel girone dei baretti a sbronzarsi fino a notte fonda. ballucchiando un po' e facendosi strusciare un po' dalle ragazzette thailandesi a caccia di turisti. poi a letto, domani sveglia all'ora di pranzo e si riparte. ma noi ce ne andiamo prima del tramonto, anche perché qui è tutto più caro, una maglietta costa 4 volte che a bangkok; e quando tiri sul prezzo questi thailandesi di phuket non sono così gentili come siamo abituati noi, ma si scocciano, e qualcuno un po' più scorbutico ti dice pure "e allora tornatene a bangkok, qui sei a patong my friend e tutto è più caro!" ...ok e allora tienitela la tua maglietta e tieniti pure la tua patong my friend, che sinceramente a me fa abbatanza cagare!
l'ultima tappa è il tramonto a karon bay, che per fortuna e più carina delle precedenti due spiagge, e più vuota, sicuramente per l'orario. qui la spiaggia è pulita e la sabbia più bianca, anche l'acqua non è male e ci facciamo anche un tuffo, e il tramonto lo guardiamo seduti sul bagnasciuga sorseggiando una birra ghiacciata in santa pace ...va beh ...salvati in corner, ma non siamo mica tanto contenti.
risaliamo sullo scooter e ritorniamo a phuket town, a thalang road. e lungo la strada ci fermiamo anche per cena. arrivati in camera facciamo una doccia per cena e poi si esce a fare due passi e a bere una birra in un bar. probabilmente domani teniamo il motorino per vedere l'altra metà dell'isola.
ma intanto ci rendiamo conto che oggi è primo dicembre, cacchio! e il 14 o il 15 al massimo dobbiamo lasciare la thailandia per entrare in malesia, perché ci scade il visto turistico. due settimane son volate davvero, e iniziano ora le nostre due ultime settimane in thailandia. i tanti mi mandano a quel paese quando lo dico, ma un mese di viaggio è veramente poco ...e in questo caro è "più poco ancora", se così si può dire, qui in thailandia. anche se mi sa che la prossima volte lascio perdere le spiagge e vado a nord ...che deve essere ancora più bello e decisamente interessante.
domenica 2 dicembre non teniamo lo scooter, ha piovuto tutta notte e piove ancora, quindi mi metto il poncho impermeabile a vado a riconsegnarlo. ritorno in hotel e si fa colazione, poi piove ancora e ritorno in stanza, e scrivo un po'.
smette di piovere alle 2 e fa subito un caldo indescrivibile, allora io Renaud pensiamo d'andare direttamente al molo più vicino per chiedere informazioni sui traghetti per andare a phi phi island, e sui prezzi. ma la nostra idea si rivela purtroppo un buco nell'acqua! dopo aver camminato per quasi due ore, sotto il sole cocente e senza un filo d'aria, non siamo riuciti a trovare nessun mezzo pubblico che vada al porto e l'unica alternativa sembra il taxi. ma alla reception dell'hotel il biglietto per phi phi island costa 350b, compreso il van che ti viene a prendere e ti porta al pontile. non ha senso spendere dei soldi in taxi per andare e tornare, per quanto possiamo poi risparmiare sul traghetto, alla fine ci costerebbe di più. e così decidiamo per al ritirata, e sulla via del ritorno ci fermiamo in negozio carino a comprare i pantaloni da pescatore thailandese e una maglietta carina, per 400 bath in tutto.
siamo davvero sfincati dal caldo improvviso e dalla camminata ormai di tre ore, e quindi la pennica è quasi obbligatoria.
usciamo per fare due passi, e troviamo un altro mercato notturno dove facciamo incetta di frutta fresca, che la ragazza del chiosco prima ci suggerisce e ci fa provare, e poi ci prepara davanti sbucciandola e tagliandola davanti ai nostri occhi. oltre al mango e all'ananas, fantastici fantastici come sempre, e al mancù che conosciamo già; lei ci fa provare un frutto che assomiglia ad una mela verde gigante, con anche la polpa simile a quella di una mela, ma più dolce, succosa e incredibilmente dissetante. facciamo fatica a finire tutta la frutta comprata, ma è una grande soddisfazione.
anche alla sera si risolve tutto con una grande camminata, e ritorniamo alla guest house per una doccia. una cena vera non l'abbiamo fatta, e più di una persona c'ha consigliato di provare il "Timbur Hut", un pub che sta un paio di parallele più su di thalang road, dove si sta bene, fanno musica dal vivo e si può anche mangiare. e visto che pare che non ci siano tante alternative movimentate noi non ce lo facciamo dire due volte e andiamo a vedere.
il posto è carino, e la cantante davvero brava. bravi anche i musicisti. un cantante uomo canta le canzoni in thai e una ragazza canta quelle in inglese, con tanto di grandi classici del blues e del soul fino ad Aretha Franklin, niente male.
la birra costa un po' ma il locale vale la pena, il prezzo del cibo è più allineato e quello che mangiamo è anche buono, a parte che il mio piatto, di cui non ricorderò mai il nome, è composto praticamente per metà di peperoncini rossi che lascio nel piatto, e il risultato è veramente infuocato, anche per me che amo il piccante. l'unica cosa un po' antipatica sono i camerieri che passano, acchiappano la tua birra e ti riempiono il bicchiere, chiaramente per spingerti a bere più velocemente e di più, e per di più lo fanno in modo assolutamente sfacciato, e la cosa non è che mi piaccia tanto.
si sta bene comunque al Timbur Hut, e passiamo un po' di tempo al tavolo. al piano di sotto si ballucchia e allora io e Renaud decidiamo di andare a vedere e di scuoterci un pochino in mezzo alla gente, anche perché la musica è carina anche se la mezza pista da ballo è davvero super affollata. dopo poco però arriva ilcameriere che ci vuol far ordinare da bere quasi a tutti i costi; noi gli diciamo che abbiamo cenato e che abbiamo già bevuto al piano di su, ma lui storce il muso e dopo un quarto d'ora ritorna, e insiste. alla terza volta ci dice chiaro e tondo che se non consumiamo non possiamo stare li e dobbiamo ritornarce al piano di su. bah che rompipalle sto qui! non torniamo su, meglio esco a fumare ...ma quando usciamo fuori, dopo due chiacchiere s'è fatta l'una e decidiamo di ritornare in hotel. è già tutto chiuso, ma le ragazze lasciano fuori sedie e tavoli, senza catene ne niente, che a quanto pare nessuno tocca niente. e così resto un po' li a leggere ancora due notizie sulla povera italia e a fumare l'ultima sigaretta prima d'andare a dormire.
la mattina di lunedì 3 dicembre piove di nuovo, santa pazienza! certo che anche qui con sta pioggia non andiamo mica bene. va beh, sai che c'è?! che cavolo possiamo fare qui con la pioggia? si va a phi phi? quando? e se piove anche li? insomma qualcosa faremo e decidiamo di prendere i biglietti per phi phi island alla reception, domattina si va, ci viene a prendere il taxi alle 8:00 in punto. ma poi finisce anche la pioggia, e riprendiamo il motorino e andiamo a vedere quella parte di phuket island che ci manca, la parte est e sud di Phuket. ad est vediamo un paio di spiagge carine, e anche un bel vedere, e un villaggio di pescatori dove siamo gli unici turisti, tra pescatori che cuciono le reti e mogli che sgusciano un mollusco che è una via di mezzo tra una grande patella e una piccola ostrica. e ci fermiamo qui a mangiare al volo una piccola scodella di noodle soup che si rivela semplicemente sublime!
ripartiamo e percorriamo tutto il litorale verso sud, e ogni tanto di fermiamo per fare le foto alle piccole isolette che stanno tutt'attorno a phuket, poco lontano dalla costa. andiamo ancora verso sud e incontriamo il villaggio di Rawai, con il suo pontile e il mercato del pesce sul lungomare. il pesce sembra tutto freschissimo e buonissimo, spesso vivo nelle vasche piene d'acqua. e dopo aver camminato un po' vediamo un cartello che dice più o meno "tu compri il pesce e noi te lo grigliamo" ... mmm che fare?! davvero una gran tentazione, e perché mai non provare?! così faccio due passi indietro e la ragazza gentile del chioschetto mi consiglia un pesce sul mezzo chilo, particolarmente adatto al barbeque, e dopo un minuto l'altra ragazza gentile del ristorante lo pulisce, lo fa al cartoccio e lo mette sulla griglia. 10/15 minuti al massimo e sto già mangiando il mio pesce alla griglia, anche se son le quattro e ho già pranzato, ma tanto qui è tutto leggero, senza pane e con le verdure, e poi alla panza non si comanda più di tanto ... e quando ho finito non posso che essere contento dell'ottima idea, e ripartiamo verso sud, io e Renaud col sorriso, e io anche con la pancia piena :) dopo poco raggiungiamo il belvedere di Cape Promtep, la punta in assoluto più a sud di tutta phuket, con di fronte due isolette piccole e verdi di vegetazione tropicale. e ti credo, con tutta questa pioggia e questo sole, ora capisco la vegetazione rigogliosa e sempre verde. facciamo qualche foto e poi si riparte, lasciando la costa e dirigendoci verso il centro dell'isola, in direzione del grande buddha di phuket, che sta in cima ad un'alta collina, ed è visibile ad occhio nuda da buona parte delle coste dell'isola. non è semplice arrivarci, ne vicino. i cartelli scarseggiano e ci affidiamo alle indicazioni dei thailandesi. dopo quasi 10km di tornanti in salita in mezzo alla foresta arriviamo in cima alla collina, ai piedi del grande buddha giusto per riuscire a fargli qualche foto prima del tramonto. veramente suggestiva questa enorme statua qui in cima. anche se va detto, fa sempre un po' pensare vedere così tanti soldi spesi per l'adorazione di un culto o di una religione. fatto buio ci rimettiamo in sella, scendendo giù dalla collina ci fermiamo per un piccolo rabbocco di benzina, e per 30 bath una ragazza di una chioschetto lungo la strada ci versa nel serbatoio una mezza bottiglia di benzina, ma è abbastanza per rientrare a thalang road. rientriamo alla base dopo aver girato tutta l'isola in lungo e in largo, da nord a sud e da ovest ad est. bene bene! giusto in tempo prima della partenza di domattina per phi phi island ... phuket fatto! taaac!!!
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