mercoledì 12 dicembre 2012

l'ultimo giorno a ko mook - the emerald cave by kayak

martedì mattina 11 dicembre piove a dirotto, e d'andare in giro per le stradine sterrate, allagate dalla pioggia non ho voglia, così mi alzo tardi e vado a fare colazione. per fortuna come al solito a fine mattinata spunta un sole incendescente e insistente, e così con Renaud decidiamo d'andare a noleggiare il kayak da uno dei resort fronte spiaggia.
il kayak è solo a due posti, quindi non abbiamo alternativa. l'inizio è un po' incerto ma miglioriamo velocemente. attraversiamo tutta la spiaggia, voltiamo l'angolo dietro una punta rocciosa sulla destra, percorriamo un altro mezzo miglio e arriviamo fino ad emerald cave, le cave color smeraldo del parco naturale di ko mook.

non ci siamo informati troppo, per lo meno io, quindi non so di preciso cosa ci aspetti, quindi quando arriviamo li ci troviamo davanti una piccola grotta buia con un paio di long tail boat che aspettano. non ci fanno entrare col kayak, forse perchè dentro rischiamo di passare sopra a qualcuno, nel buio della grotta, così leghiamo il kayak ad una delle barche e andiamo dentro a nuoto. ci spingiamo abbastanza avanti nella parte buia, ma non abbiamo una torcia, quindi siamo costretti a tornare indietro.strano ma dentro abbiamo incontrato solo poche persone.
io ritorno verso il kayak e Renaud fa un secondo tentativo verso il buio. dopo una po' una decina di persone vengono fuori dalla grotta, senza capire da dove siano arrivate, e le barche se ne vanno.

bene! così posso entrare col kayak senza che nessuno mi rompa le scatole, e mentre avanzo lentamente nel buio incontro Renaud tutto contento che mi indica la direzione in cui andare. percorriamo forse una decina di metri e mi dice "la vedi la luce? vai li!"
seguo l'indicazione e il puntino di luce diventa sempre più grande, finchè riesco a mettere a fuoco quello che sta dietro, e dopo pochi metri ci ritroviamo su una minuscola spiaggetta davvero paradisiaca!
in pratica siamo all'interno di un grosso buco, creatosi chissà come tra le rocce a picco sul mare e la fostesta pluviale alle sue spalle, e li in mezzo c'è questa spiagetta lunga 80 metri, con la sabbia bianca e l'acqua verde sotto, la foresta pluviale verde e fittissima dietro, e un ovale di cielo azzurro sopra, che sembra messa li quasi come se fosse il fondo di un vulcano. il panorama è veramente suggestivo e mi aspetto davvero di sentire tra un attimo il ruggito delle tigri tra gli alberi, o di vedere in cielo gli uccelli preistorici che volano in cerchio sopra le cime degli alberi e delle rocce.
ecco da dove venivano quelle poche persone uscite dalla grotta mentre noi cercavamo d'entrare, e dietro i noi arriva un altro kayak con una coppia di ragazzi, e un piccolo tender a remi che trasporta i passeggeri di un catamarano che sta in rada davanti al falang beach. tutti seguono il puntino di luce e sbucano sulla spiaggia, e la prima espressione che vediamo sulla faccia di ognuno di loro non può essere che di stupore, come sicuramente lo era anche la nostra.
guardiamo ancora un po' il panorama e poi ci avviamo per la pagaiata del ritorno, un ora e mezza in totale non è male per fare un po' di sport.

si son fatte le due e mezza la fame incombe di nuovo. bagnetto, doccia, pranzo e riposino. chiediamo informazioni per andare via domattina e compriamo i biglietti di barca+pulmino per andare a trang, sulla terra ferma. una sistemata alle foto, un'occhiata ai video di ieri, due appunti per il blog. spiaggia e sole, bagno al tramonto e doccia. cena e birretta al chillout bar per salutare i ragazzi dello staff e tutti gli altri che ronzano li intorno.

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