lunedì 17 dicembre 2012

domenica 16 dicembre al parco nazionale

ieri sera, appena rientrati dalla visita al tempio del grande buddha, ci siamo fermati in reception, e come al solito abbiamo passato un bel po' di tempo a chiacchierare con gli altri ragazzi in viaggio, tutti a seduti a leggere, scrivere, o cercare qualcosa su internet dalle panche della reception. e come al solito abbiamo chiesto consigli al nostro amico cinese su dove andare e cosa vedere. così abbiamo deciso di passare una domenica al parco nazionale di Penang, camminare in mezzo alla foresta pluviale fino a monkey beach e affrontare poi la salita di 664 gradini fino al faro, fatto costruire in cima alla scogliera dagli inglesi (se non sbaglio).
monkey beach dista poco meno di 4 km dall'ingresso del parco, e appena partiti troviamo ogni tanto delle pietre segnaletiche o dei cartelli su cui viene indicata la distanza e il tempo mancante per arrivare alla spiaggia. ci sentiamo sportivi oggi, il tempo stimato sui cartelli è di 1 ora e trenta minuti in totale, ma noi siamo sicuri di metterci meno e partiamo a passo spedito.
durante questo mese passato abbiamo sempre camminato tantissimo, in città e fuori, a volte anche 12 o 15 km in un giorno, forse qualche volta anche di più. è bello in viaggio avere abbastanza tempo per poter camminare così tanto ed è anche bello sentirsi in qualche modo non completamente sedentari.
in questo caso poi il posto ispira proprio, la camminata in mezzo alla foresta fitta non è semplicissima, e sembra quasi di fare un trekking leggero, e con Renaud ci prendiamo in giro, ci sfidiamo, ci sorpassiamo, e qualche pezzo lo facciamo in mezzo al fango, in mezzo alle radici scivolose degli alberi, qualche volta quasi cadendo o camminando a quattro zampe con le mani per terra durante la salita. ce la mettiamo tutta per stancarci e per sudare, ed in mezzo a tutte quelle piante fa caldo ed è umido.
\\ facciamo poche soste, velocissime, per bere o per fare qualche bella foto. e tra i rami fotografiamo anche un varano (penso) di circa un metro. un ora e mezza avevano scritto sui cartelli, per 3.890 metri, ma noi siamo arrivati in spiaggia dopo 55 minuti! ci meritiamo un bagno.
in questa monkey beach all'inizio sembra che le scimmie quasi non ci siano. dopo il bagno ci spostiamo al centro della spiaggia, dove c'è qualche chiosco dove le donne musulmane cucinano, e li inizia a vedersi qualche scimmietta che ogni tanto si avvicina per cercare di rubare qualcosa dalla spazzatura. allora camminiamo un po' tra gli alberi e riusciamo ad avvistare qualche scimmia, ma troppo lontano per la mia piccola fotocamera.
è mezzogiorno passato e dopo la camminanta faticosa l'appetito inizia a farsi sentire, ma è troppo presto per mangiare già, e non vogliamo fare tutta la salita fino al faro dopo aver mangiato. così decidiamo di tagliare corto e di ripartire, mangeremo dopo.
chiaramente siamo al livello del mare qui sulla spiaggia, mentre il faro è in alto sulla scogliera, a più di 250 metri sul livello del mare. sembra strano all'inizio, ma dopo un po' scopriamo il motivo. 664 gradini c'hanno detto, ma non è mica una scalinata. si sale in mezzo alla foresta, sullo sterrato, tra i sassi e le radici e i canali scavati nella terra dalla pioggia, e ogni tanto, nei tratti più ripidi ci sono gli scalini. gli scalini sono 664, ma il percorso è più lungo, e il dislivello è tanto. questo faro l'hanno voluto mettere proprio in alto questi inglesi, e ogni tanto incontriamo anche qui una pietra miliare, che questa volta ci indica a che altezza siamo sul livello del mare e quanto manca. bene dai, decidiamo di darci una mossa anche qui e acceleriamo il passo. dopo un po' fare i gradini diventa veramente pesante ed è decisamente meglio quando possiamo camminare in salita sulla terra, ma alla fine in mezz'ora siamo al faro.
al faro c'è il custode con la moglie e la figlia, chissà come dev'essere vivere in un posto così sperduto per una bambina così piccola. firmiamo il guest book, riposiamo un po' e poi decidiamo di fare ancora qualche gradino per salire in cima al faro e fare delle foto del panorama. ritorniamo giù e iniziamo la discesa, nuovamente verso monkey beach e verso il pranzo!
la discesa non è più rapida della salita, anzi forse è anche peggio. si cammina male in discesa, è più faticoso per le ginocchia, si scivola e bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi. ma dopo mezz'ora siamo in spiaggia, seduti all'ombra davanti ad un piatto di riso col pollo, l'unica cosa che abbiamo trovato, visto che nel frattempo si son fatte le due passate.

mangiamo e riposiamo un attimo prima di ripartire per un'altra ora di camminata. ma dopo poco iniziamo a sentire qualche piccola goccia di pioggia e decidiamo di ripartire prima che diventi un acquazzone. fa sempre caldo in mezzo alla foresta tropicale, e la vegetazione è talmente fitta che la pioggia non si avverte. solo in qualche punto dove i rami e le foglie sono più radi ci accorgiamo che piove ancora, ma qualche goccia di pioggia fresca, con questo caldo fa anche piacere. e anche questa volta dopo 57 minuti di camminata arriviamo alla fine del percorso. mica male per oggi, circa tre ore di camminata, con tutti quei gradini per salire al faro ... la nostra bella dose di sport l'abbiamo avuta. dopo una decina di minuti d'attesa saliamo sull'autobus, per il ritorno verso il centro. scendiamo alla solita fermata nella via prima dell'ostello e ci fermiamo per uno spuntino rapido. poi ritorniamo alla guesthouse, facciamo una doccia rapida e ritorniamo giù alla reception a mescolarci con gli altri backpackers di tutto il mondo. chiacchieriamo con tutti e conosciamo Nadin (francese) e la sua amica olandese. ci raccontiamo velocemente dei nostri rispettivi viaggi, la parte già fatta e quella ancora da fare, e lei tra un paio di giorni volerà a Bangkok per poi andare in Laos ... quanto mi piacerebbe vedere anche il Laos, dicono tutti che sia un paese meraviglioso. con Nadin e la sua amica Olandese di cui non ricordo mai il nome, decidiamo d'andare a vedere una sfilata di bandiere e draghi cinesi, qualche via più in la. è una manifestazione che viene fatta ogni anno a penang per promuovere le tradizioni della cultura cinese, e bambini ballano dentro i costumi da drago, e gli sbandieratori fanno numeri di equilibrismo con bandiere alte 5 o 6 metri, e ci invitano a provare, a saltare anche noi sotto le teste da drago, e a tenere in equilibrio le lunghe bandiere sul palmo della mano. bell'atmosfera, e belle foto, ci manca solo qualche dolcetto sulla strada del ritorno, e un paio di birre con il nostro amico cinese sulle panche del "love lane inn" prima d'andarcene a dormire.

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