sabato 24 novembre 2012

venerdì 23 novembre al mercato galleggiante di Amphawa

ieri sera ho risentito Lalé e ci siamo dati appuntamento per andare a vedere insieme il mercato galleggiante di Amphawa. quindi anche stamattina mi alzo abbastanza presto per essere in vacanza, e io e il mio fidato google maps andiamo a prendere l'autobus :) che soddisfazione sentirsi (quasi) autonomo nel poter utilizzare i trasporti pubblici di questa città così grande e particolare. wow!
arrivo davanti al cinema multisala dove ci siamo dati appuntamento ma Lalé mi avvisa che arriva tra 20 minuti, quindi per evitare la pioggia leggera entro in un caffè al primo piano per ingannare l'attesa. il caffè non lo prendo; un paio di esperimenti fatti sono stati una vera delusione. meglio un bel thè caldo che qui è davvero buono, sempre ed ovunque. ormai la scelta per quanto riguarda la thailandia è definitiva, sempre meglio un buon thè che un caffè da schifo!
dopo un po' arriva Lalé con una sorpresa, non sarà sola ad accompagnarmi ad Amphawa, ma con la sorella, che non vede da sei mesi. la sorella ha passato gli ultimi sei mesi in un convento buddhista con le monache e ha appena deciso di ritornare a casa. così si unisce a noi nella gittà ad Amphawa.
anche lei ha i capelli rasati a zero, e si fa chiamare Palmy, che poi non so se sia il suo vero nome o un nomignolo che usa per tradurre in inglese il suo vero nome Thai ...mah... fatto stà che messe insieme queste due sono una più matta dell'altra e la giornata si prospetta divertente!
piccolo particolare però, Palmy capisce perfettamente l'inglese ma si vergogna a pararlo, quindi capisce tutto quello che dico e al massimo risponde "ok";  a tutto il resto lei risponde in thai e la sorella traduce ... che stiano cercando di farmi diventare matto per divertirsi?! mah ...possibile :)
in ogni caso appena usciti dal caffè la prima tappa è gastronomica, io assaggio un paio di spiedini di carne, ma le sorelle fanno le scorte. mangiano il doppio di me, ciascuna! sempre più buffe!
poi subito alla piccola stazione dei mini van che portano un po' dappertutto e prendiamo i biglietti per Amphawa.
un'ora e mezza di viaggio sul mini van per circa 140km di distanza da Bangkok, pensavo più  vicino.  e il mezzo di trasporto si rivela impegnativo. innanzitutto è a misura di thailandese, quindi minuscolo! ci sto stretto io, figuriamoci il ragazzo inglese di un metro e ottanta in seconda fila, poveretto!
di larghezza sono praticamente strizzato tra le due sorelline, una che parla poco e thai, una che parla tutto e troppo. di lunghezza struscio le ginocchia sul sedile davanti e d'altezza, ad ogni dosso picchio la testa sul tetto. sbatto piano e il tetto per fortuna è imbottito, perché di dossi ce ne sono tanti fino ad Amphawa.
ma all'arrivo ti accorgi subito che ne è valsa la pena. non è grande il mercato, giusto un paio di parallele e di traverse, ma tutto circondata d'acqua e zeppo di negozietti minuscoli e colorati.
le barche fanno avanti e indietro senza sosta, e sulle barche ci trasportano di tutto, dai fiori alla frutta, al pesce. e sulle barche ormeggiate ci cucinano il riso, il pad thai e i piatti di pesce, e te li servono sul molo. noi passeggiamo un po' per i negozi e assaggiamo frutta e dolcetti. ananas, mango, dragon fruit e il mankù, il mio preferito.
le sorelle matte si sbizzarriscono con il booking fotografico su ogni ponte, su ogni scalinata e in ogni negozio. e al momento di mangiare chiaramente ci ritroviamo seduti su un tavolo di legno sul ciglio del canale, quasi con i piedi in acqua, a mandare giù cucchiai di zuppa di verdure al curry, super piccante e con pesce e frutti di mare.
nel frattempo sul fiume ci trasportano le canne di bambù, ma anche tantissime orchidee, e di fianco a mamme che sulle barche arrostiscono gamberi per i visitatori stranieri e thailandesi, ci son bambini che fanno il bagno. un paio d'ore in tutto, non di più e poi riprendiamo il bus per ritornare in città.
questa volta sono più fortunato col posto a sedere, mi capita il sedile sul corridoio e nella penultima fila, così ho più spazio sia per la testa che per le gambe. un'altra ora e mezza di viaggio con una sosta nel mezzo, per fare rifornimento al mini van, per usare il bagno e per vedere i turisti più impavidi comprare gli insetti fritti dal tizio con il sidecar che fa da carretto per la vendita.
loro però non ci fanno solo le foto come tanti altri, ma li mangiano davvero i vermi e gli scorpioni, e anche le cavallette; e uno di loro mangia qualcosa che assomiglia proprio tanto ad una blata. ok il cibo locale, e sono anche tentato, ma non credo che ce la farei.
ll mini van ci riporta alla victory monument station, e appena scesi non faccio nemmeno in tempo a chiedere "ora che si fa" che in pratica Lalé e Palmy partono a razzo in mezzo alla gente e io le inseguo. sotto la stazione, in una stradina lungo un canale e ancora avanti, e ancora in mezzo alla gente, e ancora avanti e poi all'improvviso siamo dentro un ristorante. un ristorante grande, enorme, con dentro decine di camerieri e centinaia di clienti, tutti thailandesi tranne me. niente menù, niente cartelli in inglese, niente di niente, solo tavoli e panche vicini vicini e un gran buon profumo ...di noodles!
ci fanno sedere e il cameriere elenca a voce i piatti del giorno, o meglio i vari tipi di noodles del giorno. chiaramente non ci capisco niente, annuisco e Lalé per tagliare corto mi dice "io e mia sorella prendiamo 3 ciotoline a testa, va bene 3 anche per te?" annuisco di nuovo e il cameriere sparisce, poi rapido ritorna con acqua e bibite.
io mi guardo un po' intorno ed è veramente un bel posto, veramente tipico, veramente thai, veramente uno di quei posti dove mi piace intrufolarmi e quindi rido e ringrazio le ragazze per la piacevole sorpresa.
sorpresa che poi si raddoppia quando con le bacchette metto in bocca il primo assaggio di noodles. semplicemente divini! mai assaggiato niente di così buono in tutti i posti in cui sono stato finora. e le tre ciotoline diventano subito quattro, e poi cinque, perché in effetti sono proprio piccole, mentre il contenuto è proprio fantastico.
finiamo usciamo ed è l'ora dei convenevoli, che per fortuna sono rapidi e indolore. lascio Bangkok domenica, quindi non ci sarà tempo di rivedersi; un saluto veloce Lalé e Palmy vanno verso lo skytrain, mentre io e google maps andiamo a prendere l'autobus per khao san. ma questa volta le cose sono più complicate del solito.
sono in una piazza gigantesca, con al centro una rotonda, e in ogni angolo vedo fermate di bus, e bus, e un mare di gente.
secondo google maps dovrei prendere un autobus che invece sembra non esistere, o che se anche esiste sembra non passare mai! chiedo indicazioni e mi spediscono ai quattro angoli della piazza a cercare bus che continuano a non passare, fino a quando un autista mi indica dove andare a prendere il bus 25. non ho più voglia di girare in tondo, almeno lui dovrebbe essere affidabile; e cammina, cerca e aspetta, cammina cerca e aspetta, è passata già un ora da quando Lalé e Palmy sono andate via. dopo quasi 20 minuti il 25 arriva, salgo e mi siedo, chiedo alla ragazza dei biglietti il biglietto per Khao San ma lei non prende i soldi, insisto ma non li vuole, e non capisco come mai, ma il biglietto me l'ha dato!
il bus fa un giro lunghissimo e la città è tutta illuminata a festa come se fosse natale, ma è troppo presto cavolo. solo arrivato vicino a Khao San mi ricordo ...il 23 novembre è il giorno in cui la Thailandia festeggia il passaggio dalla monarchia assoluta alla monarchia parlamentare. il giorno viene ricordato come il giorno della democrazia ed evidentemente i bus sono gratis in tutta la città.
e intanto che ci penso sono alla mia fermata, e poi in khao san e poi all'ostello, e senza accorgermene è volata anche questa giornata, che è già venerdì ed è una settimana esatta che sono arrivato a Bangkok.

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